il 2029 dovrebbe essere l’anno dello stop definitivo alle caldaie a gas in tutta l’unione europea. potrebbero però esserci delle modifiche al regolamento 813/2013/ue che bandisce (dalla data annunciata) tali dispositivi, inclusi quelli alimentati da gas rinnovabili.
Uno dei motivi è l’opposizione netta a questo divieto da parte del nostro paese insieme alla Croazia, alla Repubblica Ceca, alla Romania, alla Slovacchia e alla Polonia.
L’altro è che, come suggerisce il corriere, in situazioni particolari “potrebbe non esserci una soluzione tecnica per sostituire la caldaia con una delle alternative disponibili”.
Detto ciò, ecco gli ultimi aggiornamenti e alcune forme alternative alle caldaie a gas per risparmiare.
LE NOVITÀ
Ci saranno davvero delle eccezioni allo stop delle caldaie a gas previsto per il 2029? Lo scopriremo solo dopo l’incontro di giugno.
Operatori del settore come Proxigas, Assogasliquidi, Assortermica eFedercos vorrebbero almeno che la Ue inserisse delle soglie meno rigide. Queste ultime potrebbero, ad esempio, includere delle alternative green sostenibili ma con minori limitazioni per l’industria produttiva.
Ad esempio, si potrebbero utilizzare degli apparecchi ibridi.
La decisione finale riguardo allo stop delle caldaie a gas, in ogni caso, dipenderà come già spiegato dall’esito della discussione di giugno.
LE ALTERNATIVE
Se dal 2029 ci sarà lo stop delle caldaie a gas, quali potrebbero essere le alternative per risparmiare? Le caldaie a biomassa, ad esempio, sono legate a legna, pellet, gusci di frutta secca, mais e altre sostanze organiche. Rispetto al gas, questa tipologia di riscaldamento impatta molto meno sull’ambiente ma c’è un problema ovvero il reperimento delle risorse. Inoltre anche la manutenzione rappresenta un altro grattacapo perché l’impianto va pulito quasi ogni giorno.
Una caldaia a pellet, però, può far risparmiare anche il 30% in meno rispetto a una a condensazione. Una a legna, invece, anche il 60%.
Ci sono poi le pompe a calore che consumano mediamente dal 20 al 40% in meno rispetto alle caldaie a condensazione. Quelle acqua-acqua, ad esempio, usano solo in parte l’elettricità perché si avvalgono dell’energia che proviene in modo naturale dall’acqua esterna. Il vantaggio è che questo sistema può essere collegato a un impianto fotovoltaico. Grazie a quest’ultimo e all’energia alternativa del sole, si arriverebbe ad autonomia energetica ovvero a un notevole risparmio economico. Il punto di forza di questi impianti, poi, è che si possono usare anche per la produzione di acqua calda e assicurano un rendimento buono ma con un consumo più basso di energia elettrica.
C’è poi il sistema di riscaldamento/raffreddamento a pavimento che avviene mediante installazione di tubi sottili e flessibili. L’acqua o un liquido termo conduttore vengono pompati attraverso questi tubi trasferendo il calore al pavimento che a suo volta lo riversa nell’ambiente. Tale dispositivo può funzionare sia col gas che con l’elettricità e la distribuzione del calore o del fresco offre un’efficienza energetica più elevata rispetto ad altri dispositivi.